PSICOTERAPIA FAMIGLIARE

Ogni famiglia si presenta come un’organizzazione stabile e complessa definita da regole talvolta rigide e tacite entro la quale ogni membro sviluppa le sue esperienze interpersonali a partire da un sentimento di appartenenza per accedere, crescendo, alle proprie potenzialità individuali.

La famiglia da cui si nasce quindi può ostacolare o favorire questo processo di crescita, a seconda della propria storia, delle regole interne, dei confini interni ed esterni, dei ruoli definiti e soprattutto dalla rigidità del sistema stesso.

Ecco perché la psicoterapia famigliare attribuisce il disagio del singolo individuo all’intera famiglia, facendo emergere la correlazione tra la rigidità di funzionamento di quella determinata famiglia e il sintomo che uno dei membri manifesta: talvolta la famiglia arriva esponendo le problematiche di un singolo membro o viceversa è il singolo individuo che chiama a rapporto tutta la famiglia per attribuirgli la “causa” della propria sofferenza. In entrambi i casi, il terapeuta famigliare, ricerca, attraverso un approccio dialogico e di cooperazione, di attuare una “danza della famiglia”, cioè di svelare i nodi delle difficoltà e di scoprire risorse e soluzioni utili per superarle.

Il terapeuta familiare è vicino a tutti ma alleato di nessuno, non si cerca il capro espiatorio, bensì che cosa all’interno di quella determinata famiglia causa sofferenza individuale e familiare, quali comportamenti inconsapevoli mantengono o rafforzano il problema, quali aspetti della vita famigliare passata spiegano determinati comportamenti.

La terapia famigliare è consigliata in ogni fase del ciclo di vita: di fronte a tematiche individuali, genitoriali, coniugali. Con famiglie che hanno figli problematici durante l’infanzia o in età adolescenziale, con famiglie ricomposte o che presentano quadri psicosomatici.